Ultimo aggiornamento: 15.06.21

 

Scopriamo di più sul famoso brano del duo folk di New York, il loro primo successo che ha definito il loro stile, amato dagli appassionati di musica dagli anni ‘60 fino ai giorni nostri.

 

Hello darkness, my old friend,

I’ve come to talk with you again,

Because a vision softly creeping,

Left its seeds while I was sleeping,

And the vision that was planted

in my brain

Still remains within the sound of silence.

In restless dreams I walked alone

Narrow streets of cobblestone,

‘Neath the halo of a street lamp,

I turned my collar to the cold and damp

When my eyes were stabbed by the

flash of a neon light

That split the night

And touched the sound of silence.

And in the naked light I saw

Ten thousand people, maybe more.

People talking without speaking,

People hearing without listening,

People writing songs that voices

Never share

And no one dared

Disturb the sound of silence.

“Fools,” said I, “You do not know –

Silence like a cancer grows.

Hear my words that I might teach you.

Take my arms that I might

reach you.”

But my words like silent raindrops fell

And echoed in the wells of silence

And the people bowed and prayed

To the neon god they made.

And the sign flashed out its warning

In the words that it was forming.

And the sign(1) said: “ The words

of the prophets are written

on the subway walls

And tenement halls

And whispered in the sound of silence.

Il testo di The Sound of Silence di Simon & Garfunkel non è tra i più rassicuranti della musica folk, d’altronde il chitarrista del duo (Paul Simon) la scrisse ispirandosi all’incapacità delle persone di comunicare. Il duo proveniente da New York probabilmente era abituato a vivere in mezzo a milioni di persone colte nel ritmo frenetico della rumorosa metropoli, ma ormai rese fredde e distanti dalla routine giornaliera.

Nel brano i cantanti si rivolgono all’oscurità, loro vecchia amica (Hello Darkness my old friend) e narrano una loro visione fatta di silenzio dove le persone parlano senza esprimersi e ascoltare senza sentire. Il paradosso del silenzio sinistro anche nella folla viene descritto perfettamente nel brano, dove troviamo anche una sorta di denuncia al progresso nella fresa ‘And the people bowed and prayed to the neon God they Made’ (e il popolo si inginocchiò e pregò il Dio Neon che aveva creato).

Alcuni appassionati associano il brano alla morte di John F. Kennedy, avvenuto il 22 novembre del 1963, in quanto la morte improvvisa del leader statunitense lasciò tutti sotto shock. In realtà però il brano fu scritta il 19 febbraio 1964. Il lento arpeggio delle corde di chitarra e l’armonizzazione vocale delle voci dei due artisti crea un’atmosfera soave, ma allo stesso tempo sinistra. Il testo inoltre non presenta alcun ritornello, si presenta infatti come una sorta di poema, per certi versi simile alle opere del poeta beat Allen Ginsberg.

Proprio per il suo testo particolare e decisamente pesante a livello di contenuti, il brano The Sound of Silence è stata omaggiata da band di genere completamente opposto al folk, troviamo infatti una delirante cover del gruppo metal Nevermore e una più fedele all’originale (bellissima) dei Disturbed.

Il brano fu pubblicato nel disco di debutto del duo Wednesday Morning, 3 A.M., un lavoro che al tempo fu accolto in modo molto freddo dalla critica, al punto che Simon e Garfunkel si dovettero dividere. La poca stima nei confronti dei due musicisti di New York fu causata dal loro stile troppo simile a quello dei The Beatles che in quegli anni erano appena approdati negli Stati Uniti, influenzando tantissimi musicisti con il loro rock.

Paul Simon e Art Garfunkel furono rivalutati proprio grazie ad un remix di The Sound of Silence prodotto per la radio. Questa nuova versione fu inserita nell’album successivo, intitolato proprio come il brano. La canzone deve parte del suo grande successo anche al film Il Laureato di Mike Nichols, del quale diventò uno dei brani presente nella colonna sonora. La pellicola vede come protagonista un giovanissimo Dustin Hoffman nei panni di uno studente che si innamora di una donna matura e facoltosa.

Il duo si scioglie nuovamente nel 1969, dopo aver raggiunto il successo grazie a diversi dischi di ottimo livello. La discografia termina con Bridge over Troubled Water pubblicato nel 1970 e diventato in poco tempo uno dischi più venduti dell’epoca, vincendo numerosi premi Grammy.

 

 

Ultimo aggiornamento: 15.06.21

 

Il toccante brano di Jovanotti è una delle più belle dediche musicali da fare ad una persona cara. Scopriamo di più sulla canzone e sul testo.

 

A te che sei l’unica al mondo

L’unica ragione per arrivare fino in fondo

Ad ogni mio respiro

Quando ti guardo

Dopo un giorno pieno di parole

Senza che tu mi dica niente

Tutto si fa chiaro

A te che mi hai trovato

All’ angolo coi pugni chiusi Con le mie spalle contro il muro

Pronto a difendermi

Con gli occhi bassi

Stavo in fila

Con i disillusi

Tu mi hai raccolto come un gatto

E mi hai portato con te

A te io canto una canzone

Perchè non ho altro

Niente di meglio da offrirti

Di tutto quello che ho

Prendi il mio tempo

E la magia

Che con un solo salto

Ci fa volare dentro l’aria

Come bollicine

A te che sei

Semplicemente sei Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei giorni miei

A te che sei il mio grande amore

Ed il mio amore grande

A te che hai preso la mia vita

E ne hai fatto molto di più

A te che hai dato senso al tempo

Senza misurarlo

A te che sei il mio amore grande

Ed il mio grande amore

A te che io

Ti ho visto piangere nella mia mano

Fragile che potevo ucciderti

Stringendoti un po’

E poi ti ho visto

Con la forza di un aeroplano

Prendere in mano la tua vita

E trascinarla in salvo

A te che mi hai insegnato i sogni

E l’arte dell’avventura

A te che credi nel coraggio

E anche nella paura

A te che sei la miglior cosa

Che mi sia successa

A te che cambi tutti i giorni

E resti sempre la stessa

A te che sei

Semplicemente sei

Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei sogni miei

A te che sei

Essenzialmente sei

Sostanza dei sogni miei

Sostanza dei giorni miei

A te che non ti piaci mai

E sei una meraviglia

Le forze della natura si concentrano in te

Che sei una roccia, sei una pianta, sei un uragano

Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano

A te che sei l’unica amica

Che io possa avere

L’unico amore che vorrei

Se non ti avessi con me

A te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere.

A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,

A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più

A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,

A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore

A te che sei,

Semplicemente sei,

Sostanza dei giorni miei,

Sostanza dei sogni miei…

E a te che sei,

Semplicemente sei,

Compagna dei giorni miei,

Sostanza dei sogni…

Lorenzo Cherubini ha avuto una carriera musicale di notevole spessore, portata avanti grazie al suo carisma e al coraggio di voler portare avanti generi musicali poco esplorati in Italia, senza avere paura di cambiare. Il Jovanotti che oggi conosciamo per le sue ballate romantiche, in realtà partì con il rap, genere musicale che negli anni ‘80 in Italia era ben poco conosciuto.

Al tempo del suo esordio con il disco Jovanotti For President c’erano solo pochi esponenti dell’Hip Hop come Ice One e DJ Gruff, influenzati da band come gli Afrika Bambaataa e dal loro rap misto al funk. Il primo lavoro di Jovanotti infatti è particolarmente legato a queste sonorità, inoltre le tracce sono cantate in inglese. Attraverso la sua prolifica discografia, Jovanotti ha modernizzato sempre di più il suo suono, fino a cambiarlo completamente, abbracciando la World Music e il pop.

La canzone di Jovanotti A Te ricorda quasi un brano di De Gregori per le sonorità, risultando molto bella da suonare seguendo lo spartito per chitarra e da cantare. La voce di Jovanotti incanta sulle note di pianoforte, non tanto per la bravura tecnica ma per la sincerità e le linee vocali ben studiate sul tempo. Un brano che si può dedicare a chiunque che riesce a toccare le corde del cuore, facendole vibrare senza però risultare troppo mieloso e patinato come altri testi di canzone italiane. Non a caso A te di Jovanotti è stato uno dei brani più ascoltati nel 2008, un periodo durante il quale si cominciava ad usufruire largamente della musica digitale. La canzone è stata scaricata da tantissime persone sia legalmente sia illegalmente, rimanendo in cima alle classifiche per ben tre mesi di fila. Ad accompagnare Jovanotti nel brano troviamo il suo fido e abilissimo bassista Saturnino e il chitarrista Michael Landau, famoso per aver suonato come turnista con innumerevoli artisti italiani e stranieri di altissimo calibro.

La canzone portata avanti da un giro armonico molto usato nel pop è stata accusata di plagio, nello specifico della canzone A la Primera Persona di Alejandro Sanz scritta nel 2006. L’arrangiamento dei due brani è completamente diverso, in quanto quello di Sanz si avvicina più ad una rock ballad con una batteria molto presente e un arpeggio di chitarra di sottofondo. Il brano di Jovanotti risulta più leggero, ma usa alcune linee vocali molto simili a quelle usate da Sanz, specialmente nel ritornello. Jovanotti si è difeso dalle accuse dichiarando di essersi ispirato a Johann Sebastian Bach e non al cantautore spagnolo. Il testo di A te di Jovanotti inoltre è molto diverso, sebbene per il plagio si valuti principalmente la melodia.

Cherubini non è comunque estraneo alle controversie, d’altronde basta pensare alle sue dichiarazioni fatte durante una lezione all’Università di Firenze a dir poco surreale, dove ha raccontato agli studenti di essere stato invitato a un raduno di persone abbienti ed influenti dove si decidevano le sorti del mondo. L’episodio è stato preso alla leggera da alcuni che lo hanno ritenuto uno scherzo di pessimo gusto, mentre i fan di Jovanotti si sono sentiti un po’ indignati nel sapere che il loro idolo, un tempo schierato contro i poteri forti, si fosse abbassato ad andare a braccetto con i potenti.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 15.06.21

 

Il Neo Soul continua ad appassionare gli amanti dei brani eseguiti con pianoforte e voce, scopriamo di più su uno dei più apprezzati.

 

What would I do without your smart mouth

Drawing me in and you kicking me out?

Got my head spinning, no kidding

I can’t pin you down

What’s going on in that beautiful mind?

I’m on your magical mystery ride

And I’m so dizzy, don’t know what hit me

But I’ll be alright

My head’s underwater

But I’m breathing fine

You’re crazy and I’m outta my mind

Cause all of me loves all of you

Love your curves and all your edges

All your perfect imperfections

Give your all to me, I’ll give my all to you

You’re my end and my beginning

Even when I lose, I’m winning

Cause I give you all of me

And you give me all of you, oh

How many times do I have to tell you

Even when you’re crying, you’re beautiful too?

The world is beating you down

I’m around through every move

You’re my downfall, you’re my muse

My worst distraction, my rhythm and blues

Can’t stop singing, this ringing in my head for you

My head’s underwater

But I’m breathing fine

You’re crazy and I’m outta my mind

Cause all of me loves all of you

Love your curves and all your edges

All your perfect imperfections

Give your all to me, I’ll give my all to you

You’re my end and my beginning

Even when I lose, I’m winning

Cause I give you all of me

And you give me all, all of you

Cards on the table

We’re both showing hearts

Risking it all though it’s hard

Cause all of me loves all of you

Love your curves and all your edges

All your perfect imperfections

Give your all to me

I’ll give my all to you

You’re my end and my beginning

Even when I lose, I’m winning

Cause I give you all of me

You give me all, all of you, oh

I give you all, all of me, yeah,

And you give me all, all of you, oh

Il Neo Soul ha conquistato il mondo della musica grazie alle melodie di pianoforte orecchiabili, accompagnate dalla voce calda e spesso malinconica degli artisti. La particolare scelta delle linee vocali, spesso ‘trascinate’ sulla metrica del brano ha contribuito al successo del genere, specialmente grazie ad artisti come Ed Sheeran, Adele e il pianista John Legend. A queste caratteristiche si aggiungono i testi, solitamente incentrati sulla passione amorosa, su relazioni terminate e sul ricordo del proprio partner. Le produzioni Neo Soul si distinguono anche per la malinconia del pianoforte contrapposta alla potenza del cantato.

Uno dei brani più famosi del genere è probabilmente All of Me di John Legend, dedicato alla moglie Chrissy Teigen. Questa ballata presenta tutte le caratteristiche dei brani Neo Soul e colpisce per la sua semplicità (ricercata dallo stesso artista) e sincerità, proprio come una dichiarazione d’amore. Scritta nel 2013 ed inserita nell’album Love in the Future, All of Me è stata un successo immediato che ancora oggi continua ad allietare gli appassionati. Gli accordi di All of Me sono stati costruiti sulla tonalità di A bemolle maggiore e su un tempo di 63 bpm, tipico delle ballate, mentre nel testo John Legend dichiara il suo amore incondizionato per la moglie, ammettendo senza alcun timore di amare anche le imperfezioni e i difetti (perfect imperfections) e apprezzando la sua amata in tutto e per tutto, non a caso la traduzione di All of Me in Italiano è ‘Tutto di me’. Con un po’ di dimestichezza al pianoforte, potrete suonarla anche voi provando a cantare leggendo il testo di All of Me sul leggio.

Il video del brano è stato girato in Italia, probabilmente per celebrare il luogo del matrimonio della coppia, avvenuto sul Lago di Como, ed è stato realizzato prendendo spunto da determinati canoni delle clip Neo Soul, come ad esempio il filtro in bianco e nero, con riprese sullo stesso musicista e la moglie.

John Legend, all’anagrafe John Roger Stephens, ha dovuto lavorare parecchio per vedere questa sua canzone figurare nelle classifiche statunitensi, sebbene fosse già ampiamente conosciuto nell’ambiente musicale. Nato in una famiglia appassionata di musica, il padre batterista per passione e la madre cantante in un coro lo introducono al pianoforte all’età di soli 4 anni. Dopo aver suonato in diversi club di New York e scritto brani per molti artisti di fama mondiale, nel 2004 John Legend pubblica il suo album di debutto, già con una buona fanbase alle spalle e con la produzione affidata alle sapienti mani di Kanye West.

Il disco colpisce per il suo riuscito incontro tra le melodie tipiche del soul e le basi di stampo hip hop sulle quali John Legend riesce a cantare con grande naturalezza. L’esordio del pianista si può infatti collocare nel R&B più che nel Neo Soul, non a caso ricorda artisti della vecchia scuola come D’Angelo. Negli album successivi il pianista ha cercato di accontentare i fan del genere, strizzando però l’occhio ad un pubblico mainstream, riscuotendo un grande successo anche fuori dagli Stati Uniti.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 15.06.21

 

Scopriamo di più sul famosissimo brano di Adriano Celentano che nonostante gli anni resta ancora una delle hit italiane più conosciute.

 

Cerco l’estate tutto l’anno

e all’improvviso eccola qua.

Lei è partita per le spiagge

e sono solo quassù in città,

sento fischiare sopra i tetti

un aeroplano che se ne va.

Azzurro,

il pomeriggio è troppo azzurro

e lungo per me.

Mi accorgo di non avere più risorse,

senza di te,

e allora

io quasi quasi prendo il treno

e vengo, vengo da te,

ma il treno dei desideri

nei miei pensieri all’incontrario va.

Sembra quand’ero all’oratorio,

con tanto sole, tanti anni fa.

Quelle domeniche da solo

in un cortile, a passeggiar…

ora mi annoio più di allora,

neanche un prete per chiacchierar…

Azzurro,

il pomeriggio è troppo azzurro

e lungo per me.

Mi accorgo

di non avere più risorse,

senza di te,

e allora io quasi quasi prendo il treno

e vengo, vengo da te,

ma il treno dei desideri

nei miei pensieri all’incontrario va.

Cerco un po’ d’Africa in giardino,

tra l’oleandro e il baobab,

come facevo da bambino,

ma qui c’è gente, non si può più,

stanno innaffiando le tue rose,

non c’è il leone, chissà dov’è…

Azzurro,

il pomeriggio è troppo azzurro

e lungo per me.

Mi accorgo

di non avere più risorse,

senza di te,

e allora

io quasi quasi prendo il treno

e vengo, vengo da te,

ma il treno dei desideri

nei miei pensieri all’incontrario va

Adriano Celentano è uno di quei personaggi che o si amano o si odiano, senza alcuna via di mezzo. Effettivamente il cantautore non si è proprio costruito un’immagine particolarmente amabile, spesso gonfiando il suo ego a dismisura e provando alcune trovate abbastanza infelici che si sono attratte ulteriori antipatie da parte dei suoi detrattori. Basta pensare alla serie di animazione Adrian, realizzata in collaborazione con grandi artisti del fumetto italiano (Milo Manara ad esempio) che però è stata a dir poco stroncata dalla critica.

Spesso autoreferenziale e completamente immerso nel suo ‘personaggio’ da rocker ribelle degli anni ‘50 anche alla veneranda età di ben 83 anni, Celentano ha comunque riscosso un grande successo grazie ai suoi brani che vengono ancora considerati dei veri e propri pilastri della musica italiana. D’altronde Celentano è stato uno dei primi a portare la musica rock nel nostro paese, ispirandosi al mitico Elvis Presley che all’epoca spopolava negli Stati Uniti. Il successo di Adriano Celentano è notevole, al punto che viene riconosciuto anche oltreoceano, così come da artisti del calibro di Pier Paolo Pasolini.

Nel 1968 Celentano incide e pubblica la canzone Azzurro, realizzata con la collaborazione del jazzista Paolo Conte e del paroliere Vito Pallavicini. Il brano ha un successo immediato e viene inserito nell’album Azzurro/Una carezza un pugno, pubblicato lo stesso anno dalla casa discografico dello stesso Celentano.

Probabilmente una delle canzoni italiane più conosciute nel nostro paese e all’estero, Azzurro di Celentano è un brano che nell’anno della sua uscita non fu apprezzato dalla critica, in quanto andava completamente contro le correnti del tempo. Effettivamente Azzurro si avvicina molto di più ad una marcetta popolare che al rock o alle classiche ballate all’italiana. La voce strascicata di Celentano si adatta perfettamente alla malinconica melodia, contrapposta al ritmo allegro in levare che in qualche modo ricorda quello delle bande di paese. Conte non amava molto la musica italiana che considerava troppo mielosa, per questo cercò una soluzione più legata alla tradizione, ritenendo che in questo modo potesse venire accolta da tutti gli ascoltatori.

Il testo di Azzurro scritto da Pallavicini fu pensato proprio per Adriano Celentano, non a caso il temi principali sono l’amore e la religione. Fondamentalmente il testo si rivolge ad una persona che abita lontano, dichiarando di volerla raggiungere prendendo un treno. L’amore è implicito nel testo anche se non viene mai dichiarato, ma c’è anche il tema della noia e di non voler fare nulla senza la giusta compagnia.

Il successo del brano a detta di Paolo Conte fu dovuto proprio a Celentano, capace di interpretare i testi e le canzoni italiane con grande semplicità, senza tecnicismi ricercati, arrivando dritto allo spettatore anche con un cantato un filo stonato e strascicato. In effetti Azzurro di Adriano Celentano è una canzone molto semplice che tutti possono cantare, così come imparare gli accordi dello spartito per chitarra.

 

 

Ultimo aggiornamento: 15.06.21

 

Brano molto apprezzato che rientra nella lunga lista di bellissime canzoni d’amore composte dall’autore inglese. Scopriamo di più sul testo di Perfect e sull’autore.

 

I found a love for me

Darling, just dive right in and follow my lead

Well, I found a girl, beautiful and sweet

Oh, I never knew you were the someone waiting for me

‘Cause we were just kids when we fell in love

Not knowing what it was

I will not give you up this time

But darling, just kiss me slow, your heart is all I own

And in your eyes, you’re holding mine

Baby, I’m dancing in the dark with you between my arms

Barefoot on the grass, listening to our favorite song

When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath

But you heard it, darling, you look perfect tonight

Well I found a woman, stronger than anyone I know

She shares my dreams, I hope that someday I’ll share her home

I found a love, to carry more than just my secrets

To carry love, to carry children of our own

We are still kids, but we’re so in love

Fighting against all odds

I know we’ll be alright this time

Darling, just hold my hand

Be my girl, I’ll be your man

I see my future in your eyes

Baby, I’m dancing in the dark, with you between my arms

Barefoot on the grass, listening to our favorite song

When I saw you in that dress, looking so beautiful

I don’t deserve this, darling, you look perfect tonight

Baby, I’m dancing in the dark, with you between my arms

Barefoot on the grass, listening to our favorite song

I have faith in what I see

Now I know I have met an angel in person

And she looks perfect

I don’t deserve this

You look perfect tonight

Ed Sheeran fa rima con canzone d’amore. L’autore ha praticamente costruito la sua discografia su questo tema, spesso attirandosi un po’ di antipatie da parte degli appassionati di altri generi, ottenendo però un grandissimo successo a livello commerciale. Della musica mainstream il cantautore di Halifax ha fatto la sua casa, una casa nella quale sembra essere completamente a suo agio. Composizioni semplici con accordi e arpeggi sulle corde per chitarra che allietano l’ascoltatore e lo fanno rilassare, Sheeran ha trovato la giusta formula per comporre la sua musica.

Se pensate di non aver mai ascoltato un suo brano, provate solo a pensare al brano Shape of You, uno dei suoi singoli più famosi. Spesso considerato noioso anche da alcuni ‘colleghi’ come ad esempio Elton John e Noel Gallagher, Ed Sheeran è quell’artista che si divide tra l’amore del pubblico e la diffidenza della critica.

Ed Sheeran con Perfect cattura con un Neo Soul che si tinge di folk per creare una piacevole atmosfera. Costruito su un arpeggio di chitarra, Perfect è una ballata d’effetto che vede un crescendo creato con una sinfonia di archi e un accompagnamento di pianoforte. Il ritmo R&B conferisce al brano una natura moderna, mentre la voce di Sheeran trasporta l’ascoltatore in atmosfere romantiche.

Il brano è dedicato alla storica fidanzata di Sheeran, Cherry Seaborn, sebbene nel video del brano la parte dell’’amata’ sia interpretata da un’attrice. Non ci sono particolari significati nascosti nel testo di Perfect di Ed Sheeran che risulta molto diretto: l’autore dichiara il suo amore e la sua intenzione di costruire un futuro con la donna che conosce sin dall’infanzia. La traduzione di Perfect è ‘Perfetto’, un aggettivo ovviamente riferito alla sua amata e alla relazione.

La canzone è parte della tracklist del quinto disco dell’autore (÷) uscito nel 2017, un lavoro che è stato in parte omaggiato in parte stroncato dai critici. Di questi tempi però la critica musicale lascia un po’ il tempo che trova, in quanto i musicisti moderni devono gran parte del loro successo non tanto ai dischi, quanto più ai singoli e ovviamente alle performance dal vivo. Non a caso Perfect di Ed Sheeran è stato pubblicato anche come singolo digitale e in formato fisico, vincendo Dischi di Platino, Oro, Argento e Diamante in diversi paesi. Tra le varie tracce troviamo una versione solo acustica del brano (senza l’orchestrazione), un remix e dei featuring di eccezione. Perfect Duet vede la collaborazione di Beyoncé, mentre su Perfect Symphony possiamo ascoltare Sheeran duettare con il nostro Andrea Bocelli.

Figlio di due curatori d’arte, Ed Sheeran si appassiona alla chitarra da giovane grazie ad artisti come Elton John, Eric Clapton e Bob Dylan, ma come molti musicisti delle nuove generazioni non disdegna musica più moderna come il rap, specialmente Eminem. Come molti artisti, anche Sheeran fa la sua gavetta, girando per i locali di Londra, spesso esibendosi davanti ad un pubblico di poche persone. Dopo il primo EP, Sheeran si trasferisce a Los Angeles dove viene scoperto dall’attore Jamie Foxx grazie al quale riesce a registrare un nuovo EP e cominciare a ottenere i primi grandi successi.