Ultimo aggiornamento: 26.11.20

 

La città siciliana, pur tra mille difficoltà, alza la testa e si erge a modello di una scuola che può e deve funzionare con iniziative vincenti come i corsi di musica dell’istituto Giuseppe Vasi.

Quante volte abbiamo sentito dire che al Sud le cose non funzionano e che il meridione è l’ultima ruota di quel carro malandato che risponde al nome di Italia? Qualche fondo di verità magari c’è pure ma gli stereotipi abbondano. Quando si parla di Corleone è inevitabile pensare a Cosa Nostra, Totò Riina, la Mafia, gli omicidi le stragi ancora oggi avvolte da un alone di mistero. Ma solo uno stupido può pensare che la Sicilia sia questo; che Corleone sia questo.

Purtroppo le cose belle non fanno notizia o comunque ne fanno poca. Con le belle notizie non si vendono i giornali e non si incollano i telespettatori alla TV a guardare talk show che fatturano sul dolore delle vittime e la morbosità di chi guarda. Ecco, noi vogliamo parlare di una bella notizia che riguarda una realtà del profondo Sud. Vogliamo raccontarvi di ragazzi che lavorano sodo, che si impegnano e che rappresentano una speranza per tutti noi.

Istituto Giuseppe Vasi, una scuola che funziona

Li vedi camminare insieme, a piccoli gruppi, si dirigono verso la scuola Giuseppe Vasi. Saranno una ottantina, forse cento, non di più poiché i posti disponibili ai corsi di musica che si tengono presso l’istituto non sono molti, tanto è vero che quelli che si sono potuti iscrivere alle lezioni di migliore chitarra, flauto traverso, pianoforte e violino hanno dovuto passare una preselezione. Agli insegnanti è dispiaciuto dover escludere qualcuno ma non si può fare altrimenti.

Una così alta partecipazione è incredibile se si pensa da un lato che in Sicilia la dispersione scolastica è un problema tutt’altro che sconosciuto e dall’altro che i corsi sono iniziati soltanto dall’anno scolastico 2012/13; in ritardo rispetto al decreto ministeriale del 6 agosto 1999 che attivò i corsi a indirizzo musicale. Il 2015 è stato un anno importante perché l’istituto Vasi ha iniziato i corsi musicali pre-accademici in collaborazione con il conservatorio Bellini di Palermo.

 

Una fucina di musicisti

L’istituto si è scoperto essere una fucina di strumenti. Certo, merito va anche a degli insegnanti molto bravi nel loro mestiere ma alla fine i meriti dei ragazzi sono innegabili. I riconoscimenti sono arrivati presto e numerosi. Vedere dei ragazzi proseguire il percorso di studi anche dopo la carriera scolastica è motivo di orgoglio per i maestri di musica così come i premi ricevuti dall’orchestra dell’istituto: nel 2016 e nel 2017 l’orchestra ha vinto il premio Rahal di Racalmuto, vittoria anche al primo concorso nazionale per scuole a indirizzo musicale di Bivona nel 2018, secondo posto alla rassegna musicale beato Pino Puglisi di Palermo, sempre nel 2018.

La scuola Giuseppe Vasi partecipa anche di altre interessanti iniziative come quella del consiglio comunale e il sindaco dei ragazzi; un organo istituzionale consultivo presente in alcune località italiane e Corleone è una di queste. I ragazzi prendono confidenza con le elezioni e con il funzionamento della macchina amministrativa. A spuntarla nelle ultime elezioni del 29 maggio 2020 è stato il giovane Matteo Giannopolo che ha avuto la meglio sulla sfidante Monica Provenzano che è stata prontamente nominata Vicesindaco dal suo “avversario”, come da consuetudine.

Cosa abbiamo imparato

Cosa ci insegna l’esperienza dell’istituto Giuseppe Vasi che in fin dei conti è solo una delle tante realtà scolastiche che pur operando in territori difficili riescono a tirare fuori il meglio dei ragazzi, tenerli lontani dalle strade, dalle brutte compagnie? Ci insegna che diamo ai nostri giovani una possibilità, possono farcela. È giusto e doveroso dare loro fiducia, mettere a disposizione i mezzi, gli strumenti per emergere ed esprimersi.

Certo, non si possono salvare tutti, anche perché non tutti vogliono essere salvati ma non è questo il punto. La musica, lo sport, la cultura sono fondamentali per combattere il degrado, l’ignoranza. I giovani non vanno lasciati in balia della noia, va mostrata loro la via e dargli una mano se scelgono di intraprenderla.

 

 

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